WDSD 2017 – #MYVOICEMYCOMMUNITY

WDSD 2017 – #MYVOICEMYCOMMUNITY

Vi è piaciuto il nostro spot per la #wdsd ? qui trovate un piccolo dietro le quinte!:

AIPD desidera ringraziare tutti coloro che, a titolo completamente gratuito, hanno voluto contribuire alla realizzazione del nostro spot la cui regia è stata firmata da Gianni Costantino: aziende, troupe, volontari e soci.Grazie a tutti per la professionalità, l’entusiasmo e la dedizione…
TROUPE: Ferdinado Bisleti, Enzo Iuvalè, Aurora Tilaro, Germano Boldorini, Andrea Arnone, Andrea Valacchi, Daniele Platania, Luisa Iemma, Claudio Stefani, Cristina Francioni, Valentina Ronchetti, Claudio Gallicchio, Mauro Faina, Simone Rosati, David Logan (musica).
AZIENDE: Panalight, Direct2brain, Cinetecnica, Cavallo Pazzo Catering, vivaio Horti di Veio, Cinema Drone Service.

E nell’articolo apparso martedì 21 marzo su invisibili.corriere.it a firma di Ornella Sgroi si legge:

… Solo immagini, musica e colori. Tanti, tantissimi colori. E un prato da costruire, insieme, ognuno con il proprio piccolo pezzetto di giardino da curare per poterlo poi condividere con gli altri e creare uno spazio comune in cui fare confluire le rispettive personalità. Tutte meravigliosamente diverse, come i vasi in cui i vari protagonisti del video coltivano le loro identità.
Questa volta il claim è #MyVoiceMyCommunity, per sottolineare – come ci spiega il regista del corto, Gianni Costantino – che «nella vita bisogna prendersi cura anche delle cose più piccole e ovvie, che apparentemente non sembrano avere bisogno di cure particolari, perché la cura che mettiamo nel fluire quotidiano è un gesto piccolo che, se fatto ogni giorno, può aiutarci a migliorare come comunità».Una comunità di cui le persone con sindrome di Down sono parte integrante e preziosa, capaci come sono di insegnarci ogni giorno a guardare il mondo con il loro sguardo, il loro stupore.
«Il più grande insegnamento che ho tratto dall’avere lavorato con loro è il rapporto speciale che hanno con il tempo. Le loro azioni sono scandite da tempi molto più ampi dei nostri, perché con una semplicità spiazzante le riempiono di dedizione e cura, impiegando tutto il tempo necessario per farle al meglio. A differenza di noi, loro sono ancora capaci di godersi gli attimi nel momento in cui accadono». Ha ragione Gianni Costantino. E i sorrisi che si affacciano nel suo breve film ci raccontano una gioia contagiosa, che non ha paura delle difficoltà. Che ci sono, e sono anche tante per le persone con sindrome di Down. Ma non abbastanza da spaventarli. Perché i loro cuori sono nuvole che viaggiano. Per dirla con uno dei versi più belli di Giuseppe Caccamese, poeta di notturni e schiuma di mare.